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Ninfina, il ponte sarà ricostruito

Necessaria la demolizione del vecchio attraversamento di via Macchia Grande sul canale “della Speranza”. La Provincia ha approvato il progetto e indetto la gara per la realizzazione della nuova struttura. Costo 1.465.000 euro

l ponte di strada Macchia Grande chiuso da quasi due anni, perché considerato pericolante, dovrà essere demolito e ricostrui­to. Lo ha stabilito la Provincia di Latina al termine di un comples­so iter gestito in autonomia in un lasso di tempo dettato dalle circo­stanze del caso, un periodo che residenti e frequentatori abituali della zona hanno vissuto con par­ticolare angoscia dovendo fare i conti con i disagi provocati dalla deviazione del traffico, in una realtà territoriale aggravata dalla chiusura di un altro ponte, quello di via Moscarello, ossia una delle arterie che dovevano rappresen­tare il percorso alternativo dopo la chiusura di quella principale. La procedura gestita dal Settore Viabilità è già a buon punto per­ché l’ente locale ha approvato il progetto definitivo e avviato la procedura per bandire la gara d’appalto, con una spesa base sti­mata in 1.465.000 euro.

Le criticità del ponte erano sta­te scoperte dalla stessa ammini­strazione provinciale nell’ambito di un capillare piano avviato nel 2019 con l’obiettivo proprio ispe­zionare tutti gli attraversamenti dei canali di cui sono dotate le in­frastrutture stradali di compe­tenza dell’ente di via Costa. In questo contesto, i tecnici della so­cietà esterna incaricata del moni­toraggio, avevano rilevato una criticità grave per il ponte situato all’altezza del chilometro 11,2 del­la strada provinciale Ninfina II, ossia la direttrice stradale che dalla statale Appia porta fino al mare nei pressi del poligono mili­tare di Valmontorio, attraversan­do i centri abitati di Prato Cesarino e Borgo Santa Maria, unendo i territori comunali di Latina e Ci­sterna, oltretutto attraversando la statale Pontina. Insomma, una strada tutt’altro che secondaria, che nel tratto in cui si trova il ponte interdetto assume appunto il nome di via Macchia Grande.
La chiusura della strada è stata inevitabile, stando agli studi affi­dati dalla Provincia, perché i pila­stri alla base del ponte erano visi­bilmente compromessi. Proprio per questo non è stata individua­ta un’alternativa alla ricostruzio­ne integrale dell’attraversamen­to del canale “della Speranza”. Uno spiraglio di luce quindi per i residenti, che dal 13 aprile dello scorso anno sono alle prese con i disagi per la chiusura della strada e la deviazione del traffico su strade alternative, come ad esem­pio quelle che portano nel centro della vicina Borgo Bainsizza. Una situazione esasperata, come te­stimoniano in numerosi tentativi di sposta mento delle barriere che chiudono il ponte, sventati dalla Provincia con cumuli di terra e scavi nell’asfalto. L’intervento di ricostruzione in ogni caso richie­derà del tempo, ma l’ufficio tecni­co provinciale conta di affidare i lavori nel più breve tempo possi­bile.

Tra chi ha seguito in prima persona l’esito della procedura, fa­cendo da cerniera tra la cittadi­nanza e l’amministrazione pro­vinciale, c’è l’ex Consigliere co­munale Fausto Furlanetto, che ha accolto la notizia dell’appro­vazione del progetto definitivo con ottimismo. «A nome dei cit­tadini ringrazio il presidente del­la provincia Gerardo Stefanelli e il settore viabilità – commenta proprio Furlanetto – per la dedi­zione con cui è stato seguito que­sto progetto».