Skip to content

Servizio idrico, reti nuove e gestione smart. I piani dell’Ato 4

Parla il Presidente Stefanelli: “Combattere la dispersione è anche una battaglia etica, di equità. Investimenti mirati”.

I disagi di questa settimana arrecati dall’ennesimo guasto alla condotta delle Sardellane hanno riacceso i riflettori sulla necessità di interventi di ammodernamento della rete idrica. Un tema sul quale si sta impegnando in modo particolare il Presidente della Provincia di Latina e dell’Ato 4 Gerardo Stefanelli. Proprio con lui abbiamo fatto il punto della situazione su progetti e prospettive.

Nei mesi scorsi abbiamo parlato dei fondi PNRR ottenuti per rinnovare il Sistema Idrico Integrato. A che punto siamo?

“Mi fa piacere questa domanda perché ritengo che sia responsabilità delle istituzioni aggiornare in maniera continua le persone sul nostro operato. Il progetto redatto da Egato 4 Latina con il gestore Acqualatina, e che ha ottenuto il prezioso sostegno dell’Assemblea dei Sindaci, è risultato 11° a livello nazionale, rientrando quindi tra i soli 21 progetti ammessi e finanziati sui 119 presentati in tutta Italia. I nostri territori così, potranno beneficiare di 40 milioni di euro che ci hanno permesso di portare a oltre 54 milioni di euro gli investimenti del “Global Water Evolution: l’ottimizzazione del Sistema Idrico Integrato dell’Ato 4 – Lazio Meridionale”. Alcune linee di intervento sono già partite, e su tutte si sta completando la prima fase che è quella amministrativa. Il gestore sta rispettando i tempi”.

Quali sono gli obiettivi?

“Sono tanti, ma il principale credo sia la sinergia tra i soggetti coinvolti. Per la prima volta esiste un piano con una visione d’insieme e a lungo termine che è il frutto non di un solo soggetto, ma di un lavoro di squadra portato avanti dagli uffici ma, soprattutto, dall’Assemblea dei Sindaci. Questo punto è fondamentale, perché gli amministratori locali più di altri difendono gli interessi dei cittadini. Altrettanto importante è non parlare di interventi spot, ma di un progetto complesso e integrato, che si fonda su tre parole chiave: innovazione, sostenibilità e legalità. In estrema sintesi: stiamo cercando di tenere assieme l’attenzione alle necessità dei singoli territori e una visione d’insieme più ampia. Lo diciamo da tempo: sarebbe opportuno allargare l’ambito per mettere insieme maggiori forze economiche per essere più competitivi”.

Come si traducono queste parole in interventi?

“Non parlo più dei singoli interventi, è più giusto che lo facciano i tecnici che fanno capo al gestore. Però sicuramente il maggiore contributo come Egato 4 Latina e come Assemblea dei Sindaci riguarda le linee guida. A tal riguardo, l’innovazione si traduce nell’adozione delle tecnologie più avanzate sia di gestione che di intervento e dei sistemi più evoluti di analisi delle banche dati. La sostenibilità, invece, corrisponde a una vera e propria sfida, ovvero la lotta alle perdite che danneggiano gli utenti e l’ambiente. Per me questa è una battaglia etica. Infine, legalità vuol dire difendere i consumatori onesti e intercettare chi consuma acqua abusivamente”.

Dal punto di vista dei cittadini, però, al di là della qualità del servizio il tema centrale resta il caro bollette.

“Se vogliamo diminuire il peso della bolletta sulle tasche dei nostri concittadini, l’unica strada è quella di lavorare su innovazione, sostenibilità e legalità, è tutto collegato. Faccio alcuni esempi: innovare vuol dire meno guasti da riparare con una conseguente minore dispersione di risorse economiche. Sostenibilità vuol dire meno perdite e quindi meno energia per pompare l’acqua nelle condotte. Solo su questo punto abbiamo stimato un risparmio di 4,7 milioni di euro dal 2026. Infine, legalità vuol dire meno abusivi e più risorse economiche a beneficio di tutti. A tal proposito il gestore sta per installare 100 mila nuovi contatori intelligenti che permetteranno agli utenti di consultare i consumi in tempo reale via web”.

A breve potremmo parlare di smart cities anche nella provincia di Latina?

“Sì, dobbiamo farlo. Ritengo che la Provincia, nell’ambito delle sue competenze, debba supportare i Sindaci verso la costruzione delle smart cities di domani, sia nei piccoli che nei grandi Comuni. La digitalizzazione del Sistema Idrico Integrato è uno degli snodi fondamentali, si tratta di un’opportunità di crescita economica e di occupazione per i nostri giovani professionisti e le tante aziende e startup del territorio che fanno innovazione. E’ anche un’opportunità per ridurre il gender gap, basti pensare che il 30% delle risorse coinvolte nel progetto “Global Water Evolution” sono e saranno donne. Mi auguro che in futuro siano ancora di più”.