Rifiuti, impianti e discarica, Stefanelli: servono i progetti

Il Presidente della Provincia: da tempo sostengo che non spetti a noi individuare le aree, facciamo solo una pianificazione

“Non ho ancora avuto modo di leggere il dispositivo. Lo farò domani(oggi per chi legge, nrd) assieme ai dirigenti dell’ente”. Il Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli non è comunque sorpreso dalla sentenza del Tar sulla questione discarica. Anche perché uno dei concetti espressi dai giudici è da tempo ripetuto da Stefanelli stesso. “Io ho sempre detto che non spetta alla Provincia dire dove si fa la discarica. Noi abbiamo una competenza di pianificazione, cioè possiamo e dobbiamo individuare le aree idonee. Ma poi, per realizzare qualcosa, c’è bisogno di un progetto concreto. E questo lo fanno i privati o lo fanno i comuni, consorziandosi”.

Un punto che è centrale anche nel ragionamento del Tar, che infatti ha cassato la delibera del commissario straordinario nominato dalla regione e pure quella della Provincia. In sostanza il lavoro effettuato negli anni scorsi dalle conferenze dei sindaci, durante la consiliatura che vedeva Presidente Carlo Medici, è stato azzerato. Il tutto si aggiunge alla mossa della Regione Lazio che ha avviato una revisione complessiva del piano dei rifiuti, azzerando quello dell’era Zingaretti, noto in particolare per la creazione dei cosiddetti enti d’ambito.

Il principio più importante stabilito dal Tar, comunque, rappresenta anche un monito a sindaci e politica in generale. La realizzazione degli impianti per la gestione del ciclo dei rifiuti è innegabile ma affinché siano a gestione pubblica serve dapprima che nasca un soggetto in grado di realizzarli e poi gestirli. Non è sufficiente dire: faremo tre impianti, di cui uno adibito a discarica, nelle aree idonee. Bisogna anche avere dei progetti concreti. Altrimenti è chiaro e anche legittimo, che impianti e discarica finiscono per essere realizzati dai privati. Un concetto che appare semplice ma che spesso viene strumentalizzato dalla politica, vittima di quella sindrome nimby per la quale gli impianti servono ma andrebbero realizzati più lontano possibile dal proprio recinto elettorale.

Provincia, i conti sono in regola ma quanta fatica

L’Ente paga ancora lo scotto della riforma Delrio la sciata a metà: entrate ridotte e difficoltà nel recuperare l’evasione

Approvato in Consiglio pro­vinciale con 7 voti favorevoli e 1 astenuto {Luigi Vocella di Fdi) il Documento Unico di Pro­grammazione (DUP) per- il triennio 2024-2026, che acclu­de il Programma Opere Pubbliche, l’Elenco dei Lavori Forniture e Servizi, e il Piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio. Insomma il documento che traccia la programmazione politica-amministra­tiva del governo Stefanelli. Ap­provato con 7 voti favorevoli e 2 Astenuti. (Luigi Vocella di FdI e Federica. Felicetti Gruppo Mi­sto.) lo schema di Bilancio di previsione 2024 e pluriennale 2024-2026. La Provincia, dun­que, ha ora il quadro completo della situazione per affrontare al meglio il 2024. Il Presidente Stefanelli si è detto soddisfatto del documento finanziario:: << documento così costruito- ha sottolineato il Presidente Stefanelli- e portato all’attenzione dell’organo consiliare sintetizza – in un processo decisionale che prendendo in molti casi spunto dalle risultanze dell’anno precedente oltre che dagli strumenti di programmazione pluriennali, definisce, circoscrivendole in termini numerici, le scelte di questa amministrazione esplicitate nel “documento di indirizzi” in un’ottica annuale e biennale, tenuto conto delle indicazioni e dei principi introdotti dalle
manovre recenti. Si tratta di un percorso abbastanza complesso che in questi ultimi anni si è oltremodo complicato per la presenza di ulteriori limiti e vincoli che rendono sempre più laboriosa la redazione del documento ed il mantenimento degli equilibri parziali e generali>>.

Tra le principali voci d’entrata, come sempre, le quote dell’ imposta provinciale di trascrizione e l’Rc auto. Soldi che però; da quando esiste la riforma Delrio solo in parte re­stano nelle casse di via Costa, con comprensibili effetti nega­tivi sulle tante questioni di competenza della Provincia, dalle scuole alla manutenzione delle strade: “Tale importanti entrate – si legge in una nota della. Provincia – stimabili in circa 37 milioni di euro, nel 2024 saranno purtroppo as­sorbite, come succede ormai abitualmente dopo la incompiuta riforma delle province per gran parte dell’importo, ( circa 22 milioni di euro) dallo Stato Centrale che con vari in­terventi normativi culminati con la legge di stabilità. 2015 ha drasticamente contratto le fi­nanze provinciali, mettendo a dura prova la tenuta. degli equilibri degli Enti provincia. Per fronteggiare la riduzione delle risorse disponibili derivanti dall’applicazione dei tagli la Provincia ha già deliberato a far data dal 2013 l’aumento della leva fiscale relativa all’RC auto portando al massimo l’aliquota ma con tale manovra la Provincia ha quasi esaurito la propria capacità fiscale avendo portato al massimo pressoché tutte le aliquote di propria competenza”. Difficile anche il recupero dell’evasione, in quanto sulla RC auto non ci sono dati sicuri e si va a un calcolo sull’evasione storica.

Difficoltà simili per l’imposta ambientale, che spetta alla provincia nella misura del 5% delle bollette Tari dei Comuni. “Relativamente agli introiti dal suddetto tributo (3.100.000,00 di euro nel 2024) – prosegue la nota di via Costa – l’Ente ha da sempre registrato una certa difficoltà ad incassare le quote di quei comuni che riscuotono direttamente l’imposta per una atavica riluttanza da parte degli stessi al riversamento della quota dovuta alla provincia. In tal senso si sta provvedendo a notificare ai comuni morosi lettere di diffida e di messa in mora, per poi arrivare in caso di assenza di riscontri all’emissione di decreti ingiuntivi”. Per quanto concerne altre entrate, le maggiori sono relative agli affitti che la Provincia incassa dal Ministero dell’Interno per Ospitare Questura e Prefettura: circa 650 mila euro l’anno. Nei documenti di bilancio, poi, viene annunciato l’imminente completamento del nuovo servizio di autovelox provinciali. La stima attuale è di 1 milione di euro annui di multe per infrazioni al codice della strada. Ma la cifra potrebbe essere più alta in caso di avvio delle nuove postazioni fisse.

A conclusione della seduta, il Presidente Stefanelli, supportato anche dagli interventi dei consiglieri Mattei, Magliozzi, Casalini, Ciccarelli, ha sottolineato i risultati positivi e gli obiettivi raggiunti da questa consiliatura, sia in termini di concretezza che di assunzioni del personale(28 unità prenderanno servizio nei prossimi giorni: 10 C amministrativi, 8 D amministrativi, 8 D tecnici, 2 Dirigenti tecnici).

“Ato4, investimenti che danno un vero cambio di passo”

Il Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli analizza quanto fatto negli ultimi mesi per l’ente di ambito

L’ente d’ambito numero 4, quello che interessa il territorio della Provincia di Latina, non è mai stato così attivo e centrale come negli ultimi 12 mesi. Merito è anche del Presidente Gerardo Stefanelli che ha posto il potenziamento di questo ente tra gli obiettivi del proprio mandato. Un risultato che sembra ora a portata di mano, con tutti i benefici che questo può significare per l’intera cittadinanza in termini di efficienza del servizio idrico e di controllo sull’azione del gestore Acqualatina.

Presidente Stefanelli, il 2023 va chiudendosi ed è tempo di bilanci anche per l’Ato4 e il Sistema Idrico Integrato della nostra provincia, cosa ci dice?

“Mi auguro che il 2023 verrà ricordato come un anno di svolta. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad almeno tre fatti epocali: passaggio di consegne da Veolia a Italgas, fondi di investimento raddoppiati per i prossimi anni con il PNRR e un sistema di controlli e monitoraggio dell’ente pubblico sul gestore privato che ha iniziato a dare i primi risultati di cambiamento, in aggiunta, per la prima volta la Provincia di Latina si è fatta capofila di un progetto madornale sul tema dell’acqua grazie all’iniziativa OASII, ovvero l’Osservatorio Acque dei Sistemi Idrici Integrati.

Si è trattato di un’iniziativa realmente utile o una delle tante tavole rotonde sul tema?

Non spetta a me giudicare, però posso dire con certezza che non è stata una tavola rotonda. Non è questo lo spirito, non ci interessa riunirci tanto per parlare. Sin da subito abbiamo avuto ben chiaro che il vero obiettivo sarebbe dovuto essere quello di farci guida su un osservatorio su come vengano investiti i fondi PNRR in ambito idrico. Il tutto partendo dal Centro Sud Italia per invertire la rotta, condividere best practice, innovare e ridurre progressivamente le perdite idriche ed economiche.

Come ne è uscito l’Ato4 nel confronto con gli altri enti?

Alla pari, ma ora che abbiamo cambiato passo bisogna alzare il ritmo ed è necessario che tutti siano all’altezza. Entro dicembre 2025 tutta la rete dei Comuni dell’Ato 4 sarà digitalizzata, è un segnale “tecnico” ma c’è ancora tanto da fare dal punto di vista “organizzativo” e “aziendale”. Auspico inoltre che i Comuni procedano al più presto allo scambio delle banche dati con il gestore in modo da facilitare la ricerca degli evasori che gravano ancora sugli utenti onesti: conviene ai bilanci comunali oltre che a quelli del gestore. In più con l’approvazione del bilancio 2023 terminerà anche il mandato dell’attuale consiglio di amministrazione. Sono convinto che in quell’occasione(che avverrà al più tardi a giugno 2024) la parte pubblica dovrà farsi trovare pronta ed indicare professionalità che si dimostrino maggiormente all’altezza delle sfide tecnologiche a cui è chiamata l’azienda. Le cronache delle ultime settimane in verità lasciano trasparire qualche problema sui controlli interni della stessa società.

Lei che ne pensa?

Conosco, delle vicende a cui si riferisce, solo ciò che voi giornalisti avete riportato. Mi sembra opportuno però che il salto tecnologico, a cui la società sarà chiamata, sia accompagnato anche da struttura organizzativa e di controllo interno più forte e capillare e ad un’intensa attività di formazione rivolta al personale per consentirgli di stare al passo con i cambiamenti di cui sopra. Certo nelle ultime settimane i riflettori si sono accesi su qualche dipendente che pare aver assunto comportamenti non proprio edificanti. Mi auguro che la Giustizia possa far luce al più presto fino in fondo. Ma sono convinto che queste vicende siano dolorose anche per gli altri dipendenti della società: so per certo, infatti, che dentro l’azienda lavorano tanti dipendenti di grande valore che rappresentano un vero e proprio patrimonio di conoscenza e di professionalità per il nostro territorio. I professionisti di livello ci sono, hanno bisogno di una guida più moderna ed attenta per alzare ulteriormente il livello.

L’innovazione basterà da sola a migliorare la situazione del nostro sistema idrico e a ridurre il peso del servizio sulle tasche dei cittadini?

No, è un processo integrato. Gli interventi che stiamo mettendo in campo con i fondi PNRR ci permetteranno di avere un sistema più efficiente e di recuperare risorse che oggi vengono impiegate per interventi di manutenzione. Risorse con cui potremo continuare a innovare in futuro, non solo per ridurre i costi, ma anche per rendere il nostro sistema idrico sostenibile per l’ambiente. Un esempio su tutti: è stato calcolato che la riduzione del 70% della produzione annuale di fango dai depuratori, consente l’eliminazione di circa 130 tonnellate di CO2 all’anno e un risparmio economico di circa un milione di euro all’anno. Questo è un circolo virtuoso, e non si sta verificando al Nord, ma sul nostro territorio. Non ci dimentichiamo che Acqualatina è soprattutto un player importante nelle politiche di sostenibilità ambientale del territorio.

Provincia, soldi per scuole e strade grazie all’Rc auto

Approvato il bilancio di previsione: un milione di euro saranno incassati dagli autovelox. «Manovra complessa»

Declne di milionl di euro su via­bilità, edilizia scolastica, perso­nale, ambiente, formazione: ma anche. dall’altra parte. quasi 22 milioni di euro da restituire allo Stato sempre in base alla legge di riforma Delrio del 2014. E’ que­sto il Bilancio di previsione della Provincia di Latina, approvato ieri a maggioranza (7 voti a favore e 2 astenuti da Fdl e gruppo misto) dal Consiglio provinciale. insieme al Dup (Documento uni­co di programmazione). Tra le cifre principali spicca­no quelle relative alle spese. L’Ente di via Costa impegnerà nel 2024 11.8 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade: 30.4 milioni di euro per l’edilizia sco­lastica da fondi Pnrr con manu­tenzioni e adeguamenti normati­vi: 10.7 milioni di euro di spese di personale: 4.7 milioni di euro nell’ambiente. in particolare di costi di interventi sul Rio Santa Croce e per i consorzi di bonifica: 5 milioni di euro sulla formazione. Spiccano poi 121.3 milioni di somme da restituire allo Sta­to. Relativamente alle entrate, i con­tributi in conto capitale da Stato, Regione e altre amministrazioni assommeranno a 15.3 milioni di
euro: 1 milione di euro arriverà dai proventi da sanzioni per vio­lazioni del codice della strada. con una nuova gestione delle at­tività degli autovelox. I cui posizionamenti saranno rivisti e che dovrebbero portare a un incre­mento degli incassi: dal beni dell’ente arriveranno 650mila euro, completamente costituiti
dai fitti attivi versati dal Ministe­ro dell’Interno per Questura e Prefettura: altri 3.1 milioni di eu­ro giungeranno dall’addizionale Tari. Infine, da entrate tradizionalmente alte come Imposta provinciale di trascrizione e Rc auto giungeranno complessivamente circa 37 milioni di euro. Ma proprio in questa somma
rientrano i 22 milioni di euro da restituire allo Stato.
Il Presidente della Provincia, Gerardo Stefanelli ha evidenziato come “il documento così co­struito e portato all’attenzione dell’organo consiliare sintetizza, in un processo decisionale che, prendendo in molti casi spunto dalle risultanze dell’anno precedente oltre che dagli strumenti di programmazione pluriennali, definisce, circoscrivendole in termini numerici, le scelte di questa amministrazio­ne esplicitate nel documento di indirizzi in un’ottica annuale e triennale, tenuto conto delle in­dicazioni e dei principi introdot­ti dalle manovre recenti. Si trat­ta di un percorso abbastanza complesso che in questi ultimi anni si è oltremodo complicato per la presenza di ulteriori limiti e vincoli che rendono sempre più laboriosa la redazione del documento ed il mantenimento degli equilibri parziali e generali”.

I Comuni non versano l’addizio­nale Tari alla Provincia e l’Ente di via Costa corre ai ripari: con ,diffide e messe in mora. E una circostanza emersa ieri nel cor­so del Consiglio provinciale che ha approvato il Bilancio di previsione 2024. Quella dell’addizio­nale sull’imponibile Tari, ovve­ro il tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente. costitui­sce da sempre una delle principali entrate delle Province: nel caso di quella di Latina, circa 3 milioni di euro per il 2024, anno per il quale con proprio decreto. il presidente Gerardo Stefanelli ha abbassato l’aliquota al 5%. L’En­te però ha da sempre registrato una certa difficoltà a incassare le quote di quei Comuni che ri­scuotono direttamente l’impo­sta, per quella che, in una nota dell’Ente, viene definita “una atavica riluttanza da parte del Comuni stessi al riversamento della quota dovuta alla Provin­cia”. Per questo, ora. la Provin­cia sta provvedendo a notificare ai Comuni morosi le lettere di diffida e di messa in mora, per poi arrivare, in caso di assenza di riscontri, all’emissione di de­creti ingiuntivi, come già avve­nuto in passato con la Latina Ambiente, società fallita che ge­stiva la raccolta rifiuti nel Comune capoluogo. Se questo dell’addizionale Tari spicca perché relativo ai Comuni, c’è un altro tema di evasione che tocca via Costa: si parla della Rc Auto. La Rc Auto in­fatti, non dispone di strumenti adeguati per la puntuale verifi­ca della base imponibile e per l’accertamento di eventuali fe­nomeni di evasione od elusione dell’imposta. Il criterio adottato per stimare il gettito con il rela­tivo fondo crediti di dubbia esigibilità da inscriversi nel bilan­cio di previsione è stato quindi quello della valutazione dell’an­damento storico degli accerta­menti effettuati nell’ultimo quinquennio, rapportato agli In­cassi del medesimo periodo.

PROVINCIA DI LATINA: ACCORDO CON LA CROCE ROSSA PER IL CORSO SULL’USO DEI DEFIBRILLATORI NELLE SCUOLE

Si è tenuta questa mattina la riunione della Commissione provinciale “Pubblica Istruzione e Formazione” presieduta dal consigliere provinciale Elio Sarracino. Presenti i componenti, i consiglieri provinciali: Luigi Coscione, Luca Magliozzi, Franco Cardinale, Federica Felicetti, Vincenzo Mattei e il funzionario del Settore scolastico Dott. Paolo Rotunno.

Argomento all’ordine del giorno: “Dimensionamento della rete scolastica provinciale a.s. 2024-2025.” La commissione ha recepito all’unanimità la delibera della Regione Lazio dalla quale si evince che per l’a.s. in corso, nella provincia di Latina, non sono previsti cambiamenti e quindi a non potere istituire nuovi indirizzi o a fare nuovi accorpamenti scolastici. Entro la fine dell’anno l’argomento verrà portato in consiglio provinciale per l’approvazione definitivo dell’argomento.

A chiusura di seduta il Presidente Sarracino ha dato comunicazione dell’accordo con la Croce Rossa Italiana a effettuare corsi di formazione (per docenti e alunni maggiorenni) negli istituti superiori di competenza provinciale all’uso dei defibrillatori (la Provincia li acquisterà dove mancano) individuando così le sedi scolastiche ove si terranno i corsi, ovvero: Aprilia, Fondi, Terracina, Gaeta.