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Il marchio Unesco sulla Regina viarum ora è a portata di mano

 La Provincia capofila di un patto con 13 Comuni e Camera di Commercio per sostenere la candidatura, a settembre i sopralluoghi

A convincerci devono essere state quelle decine di pellegrini che da anni percorrono la via Appia, stanchi ma estasiati, scattano foto in una sequenza irrefrenabile nel tentativo di portarsi via un pezzo della pungente bellezza della Regina viarum che, quando arrivi all’altezza di Fondi svela il suo vero volto di monumento storico di raro pregio. Sì, deve essere stata questa sensazione a spingere il Ministero della cultura a formulare la candidatura dell’Appia a patrimonio mondiale dell’umanità con istanza formale inviata lo scorso 14 aprile. Ieri le stesse motivazioni alla base di quella candidatura sono confluite nel protocollo d’intesa tra Provincia, Camera di Commercio e i 13 Comuni pontini per contribuire a sostenere la candidatura e, al contempo, allo sviluppo del territorio sicuramente legato alla prima. Per illustrare l’accordo si è tenuta una conferenza stampa in un posto scelto non a caso, il Foro Appio hotel, realizzato nel 1777 e ristrutturato mantenendo intatte le caratteristiche architettoniche. Si trova, appunto, al lato dell’Appia, simbolo di un connubio possibile tra la promozione d’impresa e del territorio. E’ il senso della relazione introduttiva di Paolo Galante, titolare del Foro Appio e responsabile del turismo per la Camera di Commercio. «Abbiamo voluto conservare questi luoghi il più possibile come erano perché scoprire o riscoprire la Regina Viarum e tutto ciò che le gira attorno è un percorso nella nostra Storia, che continua attraverso testimonianze architettoniche e soprattutto culturali, come questo posto».


Alla conferenza stampa di presentazione di ieri pomeriggio hanno partecipato il Prefetto Maurizio Falco, il Soprintendente dei Beni Culturali Francesco Di Mario, il rappresentante del Polo Museale del Lazio, Marco Musmeci, il presidente della Camera di Commercio Giovanni Acampora, Laura Acampora e Angela Maria Ferroni in rappresentanza del Ministero della Cultura, Segretariato Unesco, oltre ai rappresentanti di tutti i Comuni aderenti al protocollo. Nel corso dell’incontro è emerso con chiarezza anche il rapporto sentimentale tra i promotori e l’Appia, il che rappresenta la molla più importante per portare avanti un progetto condiviso di tutela del patrimonio archeologico e al tempo stesso un «pacchetto» di promozione del territorio. «Sono nato in una casa sull’Appia», ha detto il Presidente della Camera di Commercio e vedo nel marchio Unesco un’opportunità straordinaria. «Guardare da vicino le tracce della nostra civiltà e la nostra via Appia è un esercizio che faccio ogni giorno, a Minturno, e per questo penso che l’opportunità che abbiamo è irripetibile», ha sottolineato il Presidente della Provincia. Anche per il Prefetto di Latina il «tratto dominante dell’iniziativa e nello specifico del protocollo siglato dai sindaci è l’unità di intenti tra i promotori che è esso stesso uno strumento di promozione e conoscenza che deve coinvolgere il più possibile i giovani, gli studenti».
All’appuntamento di ieri si è arrivati dopo un lungo lavoro durato oltre sedici mesi e un dossier di 850 pagine inviato alla sede Unesco per convincere gli ispettori della validità dell’idea di inserire l’Appia nel patrimonio protetto dell’Umanità. «Questa candidatura ci chiede non solo un progetto di tutela – ha detto la dottoressa Angela Maria Ferroni che ha coordinato dal primo momento il dossier sulla candidatura – ma anche una visione di ampio respiro sulla promozione. Teniamo presente che abbiamo in quest’area un tracciato di 22 chilometri, dunque un sito molto ampio e costellato di tantissime testimonianze. Normalmente per una candidatura di questo tipo servono 5-6 anni, noi invece abbiamo corso e lavorato moltissimo proprio perché siamo convinti della validità e dell’importanza della proposta e devo ringraziare il sostegno arrivato da enti, associazioni, insomma una realtà variegata di soggetti».

L’impegno finanziario

C’è un fronte economico rilevante a latere del protocollo. Forse per la prima volta la provincia di Latina sceglie un simbolo e lo porta avanti con la stessa convinzione. “Il riconoscimento dell’Unesco rappresenta una enorme opportunità anche per il nostro territorio, uno stimolo ed una motivazione per tornare a lavorare insieme e sentirci un nuovo unico territorio: la via Appia – ha detto il Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli – ci unisce è qualcosa di fortemente identitario che deve essere collante per una vera sinergia, vedere insieme amministratori ma anche operatori economici della provincia. Quello che è un luogo ricco di storia diventa un progetto attorno al quale ricostruire un sistema unico che tenga insieme economia e Comuni”. Questi ultimi verseranno 5000 euro a sostegno del protocollo e per contribuire a finanziare progetti, eventi, incontri con le scuole, promozione del “marchio” Appia presso i tour operator a partire da subito, quindi per implementare le visite già questa estate. Parte del supporto finanziario pubblico verrà dalla Camera di Commercio nella sponsorizzazione degli eventi.