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“Italgas? E’ un’opportunità”

Sul cambio di proprietà di Idro latina parla il Presidente della Provincia e della conferenza dei sindaci dell’Ato 4 Stefanelli: siamo davanti ad un momento storico, bisogna cambiare in meglio la gestione del servizio idrico

«Penso che l’acquisizione di ldrolatina da parte di ltalgas debba rappresentare il n1omento per riflettere su come potenziare la rete e innovare davvero il siste­ma idrico». Il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli commenta il cambio di proprietà del socio privato di Acqualatina e spiega quali sono le prospettive del servizio idrico.
L’acquisizione ldrolatina da parte di Italgas, da Presi­dente della Provincia ma so­prattutto di Egato 4 Latina cosa ne pensa?
«Rispondo alla sua domanda con un’altra domanda: oggi co­me potremmo innovare un siste­ma altamente complesso e spe­cializzato come quello idrico?»
Ci sta dicendo che per innova­re il sistema idrico la strada non sarebbe potuta essere che quella di un nuovo soggetto?
«Vado oltre: dico che per inno­vare abbiamo bisogno di ingenti risorse, sia economiche che uma­ne, oltre a un interesse imprendi­toriale strategico e vivo. Potrei sbagliarmi, ma credo che l’inte­resse imprenditoriale di Veolia per il nostro territorio si sia pro­gressivamente esaurito in questi vent’anni. Sicuramente ai fran­cesi va riconosciuto un merito: quello di aver contribuito a co­struire un know how di altissimo livello che oggi costituisce una grande ricchezza da cui ripartire e non a caso un elemento di gran­de attrattività per un soggetto in forte espansione come ltalgas».
Però una cosa non mi è chia­ra: si parla tanto di acqua pubblica, non sarebbe stato questo il momento per fare il grande passo?
«Qui veniamo al secondo ele­mento che ho citato: la disponibi­lità di ingenti risorse finanziarie. I Comuni sarebbero stati davvero in grado di sostenere gli investi­menti necessari? Parliamo di svariate decine di milioni di euro. Non solo, con Italgas, (così come era per Acea) stiamo parlando di aziende leader nel settore delle utility di una società italiana e di fatto caratterizzata da una forte matrice pubblica considera.i1do che al 26% è partecipata da Cassa Depositi e Prestiti e che il 48% del suo capitale è rappresentato da investitori istituzionali. Detto questo toccherà alla Conferenza dei Sindaci esprimere o meno il proprio gradimento. L’Assem­blea è sovrana. Qualunque sia la conclusione di questa vicenda un fatto è certo, c’è bisogno di una svolta. Potremmo trovarci di­nanzi a un momento storico per ii nostro territorio, dovremo essere bravi a guidarlo e instaurare un nuovo rapporto costruttivo con il soggetto privato. Si avverte il bi­sogno di voltare pagina, mettere da parte Acqualatina e dare un nome nuovo e una nuova identità al nostro sistema idrico integra­to. Era chiaro che Veolia non avesse più intenzione e soprat­tutto interesse nel portare avanti un progetto di questo tipo. Ben venga un nuovo soggetto privato che con il suo interessamento dia prova di vedere nel nostro terri­torio un asset strategico per raf­forzare e allargare la propria lea­dership di mercato».
Cosa si augura?
«Una sola cosa: innovare il si­stema idrico integrato per conti­nuare a migliorare il servizio ai cittadini. E oggi ciò significa non solo intervenire sulle reti, ma an­che sui software, perché la parti­ta si gioca soprattutto sulla ge­stione e sull’analisi dei dati. Una multiutility come Italgas, o come Acca, che si muove su più piani ha tutto l’interesse nell’ottimizzare la gestione delle risorse. Questa è la vera opportunità da cogliere».

Possiamo sperare in un siste­ma idrico all’avanguardia?

«Non c’è alternativa: il tema oggi è la digitalizzazione dell’in­tero ciclo, sia per abbattere i cos ti di gestione, sia per abbattere la dispersione idrica anche del 15-20%. È su questo piano strate­gico indispensabile che una mul­tiutility può fare la differenza, perché ha modo di gestire più da­ti, ovvero di raceoglierli, analiz­zarli e incrociarli. Senza conside­rare i know how trasversali ed extra-territoriali. Questa opera­zione, di fatto, non riguarda solo la rete del gas e idrica, ma la rete delle conoscenze e delle compe­tenze che si allarga. Questo è il ve­ro investimento impagabile da sfruttare in modo intelligente».
Qual è il ruolo della conferen­za dei sindaci, ora?
«Nel momento in cui Acquala­tina ci comunicherà formalmen­te dell’avvicendamento tra Veo­lia e ltalgas procederò a convoca­re i sindaci per esprimerci sul merito».