Minturnae diventa Parco Archeologico

La soddisfazione del Sindaco Stefanelli

Con il Decreto n. 53 del 9 febbraio scorso il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha “promosso” il Comprensorio di Minturnae al rango di Parco Archeologico. L’area di interesse storico-monumentale, situata a ridosso del Garigliano, figura, con il Ponte Real Ferdinando, nell’allegato 3 del provvedimento ministeriale, nell’Elenco di istituti e luoghi della cultura e altri immobili e/o complessi assegnati alle Direzioni Regionali Musei.

Non nasconde la sua soddisfazione il Sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli: «Si tratta di un bel risultato, ottenuto grazie ad un’azione sinergica tra enti pubblici. Ricordo, con un pizzico di orgoglio, la Delibera della Giunta Comunale n. 102 del 21 marzo 2019, dedicata all’istituzione del Complesso monumentale dell’Area archeologica di Minturnae, della Via Appia e del Passo del Garigliano. Cinque anni fa io ed i miei collaboratori avviammo, di intesa con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, un progetto ambizioso che ora è suggellato dal riconoscimento della zona come Parco. Mi complimento con il Ministero della Cultura e con la Direzione Regionale Musei Lazio per questo esito che premia gli sforzi compiuti, a livello istituzionale, per l’adeguata valorizzazione delle antiche rovine e dei monumenti ubicati presso il Garigliano».

Il Parco Archeologico di Minturnae racchiude, oggi, gran parte dei resti della città-porto. Spicca il maestoso Teatro Romano, costruito verso il I sec. d.C. All’interno dell’area sono visibili un tratto originale della via Appia (Decumanus Maximus), costruito in blocchi di lava basaltica; i resti del Foro Repubblicano (II sec. a.C.), del Capitolium (dedicato a Giove, Giunone e Minerva), del Foro Imperiale, del Macellum (mercato), delle Tabernae, del complesso termale (II sec. d.C.). Negli spazi sottostanti alla càvea è situato il Museo che accoglie statue acefale, sculture, ex voto, epigrafi, monete (ripescate nel vicino fiume) e numerosi reperti, rinvenuti nel secolo scorso a Minturnae, nel centro urbano di Scauri e nelle campagne di Castelforte.