“Al servizio dello sport”: fondi Pnrr per il progetto della Provincia: “Servizi all’avanguardia per un turismo sostenibile”

Il progetto predisposto dalla Provincia di Latina ‘Al servizio dello sport’ beneficerà dei fondi del Pnrr. L’Agenzia di Coesione Territoriale ha infatti approvato con Decreto generale del 12 dicembre scorso il progetto presentato nell’ambito del bando denominato “Coesione Sociale–Proposte di interventi per servizi e infrastrutture sociali di comunità da finanziare nell’ambito del Pnrr”.
Il progetto è nato in un quadro complessivo di tre elaborati approvati con il Decreto Presidenziale che sono:

  • Al servizio dello sport;
  • Un percorso nella storia: da Fossanova a Terracina
  • Una cantoniera al servizio dello sport.
    Per il primo dei tre è stato concesso un finanziamento di 440.758 euro mentre gli altri e due (Un percorso nella storia – da Fossanova a Terracina e Una cantoniera al servizio dello sport) sono stati ammessi ma non finanziati.
    In particolare ‘Al servizio dello sport’ si pone quali obiettivi specifici lo sviluppo di un turismo sportivo di qualità connesso al trekking, alle e-bike / mountain bike hybrid; il potenziamento di percorsi che potranno far sviluppare un turismo esperienziale sia come percorsi nella storia che viaggi nel tempo alla scoperta di vigneti, uliveti e ricette antiche. Obiettivi raggiungibili con la realizzazione di rete di ricarica per e-bike, monitoraggio e sicurezza a supporto dello sport, l’installazione punti di ricarica in aree periferiche per e-bike, device, defibrillatori DEA comprensivo di sistemi di monitoraggio in tempo reale dell’efficienza dei dispositivi salvavita, dell’utilizzo postazione di ricarica e telecamera di sicurezza e la realizzazione di un portale unico di conoscenza e divulgazione dello sport (trekking e mountain bike) e delle peculiarità dei territori periferici della Provincia di Latina.
    Sono complessivamente 18 i Comuni della provincia interessati:

“E’ una grande soddisfazione avere portato a casa un risultato così importante – sottolinea il presidente Gerardo Stefanelli – che ci consentirà di costruire una rete di servizi all’avanguardia che favoriranno lo sviluppo di un turismo sostenibile sul territorio provinciale con un occhio attento alla tutela dell’ambiente e allo stesso tempo con sistemi tecnologici di ultima generazione”.

Nuovo Regolamento del Consiglio provinciale, le parole di Stefanelli

Nuovo Regolamento per il funzionamento del Consiglio provinciale, queste le parole del presidente Gerardo Stefanelli dopo il via libera dell’assise al documento:

“La Provincia ha compiuto un ulteriore passo avanti nella modernizzazione degli strumenti che regolamentano il funzionamento dell’ente e dei suoi organismi. Con l’approvazione del nuovo Regolamento per il funzionamento del Consiglio provinciale colmiamo un evidente vuoto considerato che le norme attualmente in vigore risalgono al 2004 e risultano quindi ampiamente superate e non al passo con le diverse esigenze dell’amministrazione”.

Il Regolamento si compone di 59 articoli ed aggiorna completamente quello sulla scorta delle disposizioni della legge Del Rio che ha ridimensionato funzioni e competenze delle Province.

“Questo documento – aggiunge Stefanelli – rappresenta uno dei punti principali delle linee del mio mandato da presidente perché ridefinisce ruoli e funzioni dello stesso presidente, dei consiglieri e delle Commissioni sulla scorta delle radicali modifiche intervenute con la legge Del Rio nell’assegnazione dei poteri alle Province. Uno strumento al passo con i tempi per rendere più efficiente l’azione amministrativa così come richiesto dalle norme più recenti: se nelle intenzioni di quelle norme l’ente doveva sparire oggi siamo invece chiamati a governare il cambiamento alla luce degli eventi recenti e del Covid che ci ha obbligato a ripensare il modello di sviluppo introducendo anche la modalità di lavoro da remoto.

Tra le novità contenute nel testo – conclude – c’è infatti anche quella relativa alla riunione del Consiglio in videoconferenza, una modalità introdotta in conseguenza della pandemia e dettata dall’esigenza di limitare i contatti, che sarà consentita in particolari circostanze. E che comunque appariva necessaria”.

Dimensionamento scolastico discusso in via Costa

Ieri le commissioni in vista del Consiglio Provinciale, tra le richieste quella di istituire corsi serali per adulti

In Provincia sono state convocate ieri tre commissioni consiliari, la Pubblica Istruzione e Formazione, la Programmazione e Statuto e la Capigruppo, per discutere gli argomenti che costituiranno l’ordine del giorno del prossimo Consiglio Provinciale convocato per mercoledì 7 dicembre alle ore 15,00 presso l’Aula Cambellotti del Palazzo del Governo.

Tra questi figura il dimensionamento della rete scolastica provinciale relativo all’anno scolastico 2023-24, dopo gli incontri che il Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli ha avuto con i Comuni, dirigenti scolastici, ufficio scolastico provinciale e consulta dei giovani, i quali, nella maggior parte, hanno avanzato le richieste di istituire corsi serali per adulti e nuovi indirizzi scolastici nei propri istituti.

Il Piano di dimensionamento della rete scolastica è lo strumento attraverso il quale gli Enti Locali propongono con cadenza annuale, l’istituzione, l’aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole al fine di avere istituzioni scolastiche con una popolazione definita dal legislatore come ottimale. Sarà poi discussa nelle commissioni la ratifica del Decreto Presidenziale n. 76 del 21.11.2022, avente ad oggetto “Variazione del Bilancio di Previsione 2022-2024, annualità 2022” e nuovo Decreto Presidenziale per interventi su viabilità (200 mila euro) ed edilizia scolastica (euro 1 milione e 260 mila).

La Provincia riattiva l’iter per la discarica: via alla Vas per i tre siti scelti dal commissario

Stefanelli firma l’atto per avviare le verifiche sull’ex Goodyear e sulle cave di Aprilia e Cisterna, saranno gli uffici a valutare se le aree sono idonee per ospitare gli impianti di smaltimento dei rifiuti

La Provincia di Latina riattiva il percorso per l’individuazione di una discarica, avviando il processo di Valutazione strategica ambientale (Vas) per i tre siti indicati dal commissario per l’emergenza rifiuti: ex Goodyear e cava di Scavilana a Cisterna e la cava di Aprilia in zona Pontoni.

E’ questo in sintesi quanto contenuto nel decreto n. 78 del 21 novembre del Presidente Gerardo Stefanelli, con il quale si è provveduto “all’aggiornamento del piano provinciale dei rifiuti” approvato con delibera di Consiglio dell’11 aprile 2018, sulla base delle indicazioni fornite dall’atto commissariale del 16 giungo, che individuano appunto queste tre aree come quelle maggiormente idonee nel territorio pontino per ospitare un impianto di smaltimento dei rifiuti. Con il decreto del 21 novembre si dà dunque mandato ai dirigenti dei settori Ecologia e Tutela del Territorio e Pianificazione Territoriale, ognuno per quanto di competenza, di eseguire gli atti necessari per attivare l’iter ed arrivare ad una decisione definitiva. Una scelta che sembra ormai necessaria, visto che è la stessa Provincia a ricordare che nell’Ato di Latina al momento “non ci sono impianti di discarica attivi” e che meno di un mese fa la Regione Lazio ha comunicato l’emergenza rifiuti per il territorio pontino, a seguito dell’imminente esaurimento dei volumi disponibili nella discarica di Viterbo per i gestori degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani dell’Ato di Latina(Rida Ambiente, Refecta e Csa). Dunque chi si aspettava che l’Ente di via Costa sposasse la linea dura dei comuni di Aprilia e Cisterna contro l’atto del commissario (già impugnato al Tar) è rimasto deluso. “I Comuni di Aprilia e Cisterna di Latina hanno presentato ricorso ma la Provincia di Latina non può impugnare l’atto del commissario ad acta, che di fatto sostituisce le scelte dell’Ente. Adesso 8i nostri uffici – spiega il Presidente Gerardo Stefanelli – tramite le procedure Vas verificheranno se i siti sono idonei oppure no, si tratta di una procedura necessaria perché la Regione per autorizzazione l’extra costo ha bisogno di dimostrare che sul territorio non ci sono siti disponibili”.

L’amministrazione provinciale attende che la Regione Lazio attivi definitivamente gli Egato, per i quali in queste ore sono stati fatti passi vanti con la definizione dei criteri per i Comuni che ne faranno parte, ma mentre i mesi passano la scelta per il sito prescelto si fa sempre più vicina. E al momento restano in ballo solo le tre aree individuate dal commissario.

Elezioni regionali, per il Terzo Polo è la prova del nove

Tra i nomi in circolazione il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli, Nicoletta Zuliani, Davide Zingaretti e anche l’ex deputato Federico Fauttilli

«Un altro passo avanti verso la trasformazione del Terzo Polo in un vero e proprio soggetto politico unitario». Il segretario provinciale di Azione Davide Zingaretti commenta così l’esito dell’assemblea nazionale dello scorso fine settimana a Napoli che ha eletto Mara Carfagna presidente di Azione e soprattutto ha dato il via libera al proseguimento del percorso unitario con Italia Viva.

Il terzo Polo, dato dai sondaggi attorno al 10 per cento, sopra Lega e Forza Italia, vuole trasformare in realtà le intenzioni di voto e per farlo è necessaria una presenza concreta sui territori. L’assemblea nazionale di Azione a Napoli ha visto la partecipazione di una folta delegazione pontina, guidata proprio dal segretario Davide Zingaretti. «L’assemblea ha sancito il percorso unitario che ci porterà a coniugare la nostra esperienza con quella di Italia Viva. Ma è stata anche l’occasione per chiarire quelli che dovranno essere i passaggi in vista delle prossime scadenze elettorali, in particolare per quel che concerne le alleanza alle amministrative». E qui entrano in ballo le elezioni di Latina, Aprilia e Terracina. «La linea è chiara – dice Zingaretti – avremo il compito di costruire alleanze dialogando con le forze dell’area europeista e liberale e con quelle forze civiche che si sono distinte sui territori». Intanto però c’è da chiudere la partita della lista per le regionali. Sui nomi Zingaretti non si sbilancia, ma assicura sul metodo. «L’obiettivo è avere una lista in primo luogo rappresentativa dell’intero territorio provinciale e poi formata da amministratori che già abbiano esperienza e che siano in grado di portare a casa un numero di consensi considerevole per far crescere il partito».

I nomi che circolano, in questo senso, sono diversi. Primo fra tutti quello del presidente della Provincia Gerardo Stefanelli. A Latina città è in preallarme la ex consigliera comunale Nicoletta Zuliani e lo stesso Zingaretti ad Aprilia. Tra gli altri nomi che si fanno ci sono quelli dell’ex deputato Federico Fauttilli e della ex consigliera provinciale di Terracina, Barbara Carinci.L’attesa per le decisioni sulla lista è tutta legata chiaramente al presidente Stefanelli. Il partito di Calenda e Renzi punta a fare un risultato importante nelle regioni al voto, ossia Lombardia e Lazio. E in queste zone sta chiedendo un impegno diretto proprio agli amministratori locali in carica, sindaci in primis. Una candidatura che rischia spesso di non essere in grado di portare a un eletto certo ma che serve al partito per fare il pieno di consensi e trasformare le intenzioni di voto degli elettori nei sondaggi in consensi concreti.

In provincia di Latina i numeri sono chiaramente diversi per la forza differente che hanno rispetto al nazionale i partiti del centrodestra. Ma il Terzo polo è convinto di poter dire la propria e di erodere consensi importanti anche a destra. Le regionali, in questo senso, saranno la prova del 9.

Scuole, finanziati i progetti per gli impianti sportivi di Marconi e Majorana

Il Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli: “La sicurezza degli istituti è una priorità assoluta”

La Provincia di Latina ha ottenuto un finanziamento con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Missione 4, istruzione e ricerca per il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università nell’ambito del piano per le infrastrutture per lo sport nelle scuole.

I finanziamenti riguardano due progetti predisposti dal Settore edilizia scolastica e pianificazione territoriale dell’ente di via Costa per altrettanti istituti superiori del capoluogo pontino.

Il primo, dell’ammontare di 390mila euro, è finalizzato alla riqualificazione di impianti sportivi esterni esistenti a servizio dell’istituto Marconi di Latina e riguarda interventi di miglioramento degli attuali livelli di sicurezza e funzionalità sulle strutture esistenti: i due campi sportivi polivalenti con spalti laterali per il pubblico, la pista di atletica 100 metri e la pista di salto in lungo.

Il secondo progetto, finanziato per un ammontare di 247.500 euro, consentirà invece di realizzare nuovi impianti sportivi polivalenti esterni a servizio del liceo ‘Majorana’ di Latina.

Ridimensionamento scolastico, l’incontro del presidente Stefanelli con la Consulta provinciale degli studenti

Il Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli ha incontrato questa mattina nell’aula Cambellotti la Consulta provinciale degli studenti a conclusione dell’iter finalizzato a definire il piano di ridimensionamento scolastico sulla scorta delle linee guida della Regione Lazio in materia di programmazione della rete scolastica regionale per l’anno 2023/2024. Alla riunione odierna, alla quale erano presenti circa 40 ragazzi accompagnati dal professor Antonio Bonetti, referente della Consulta, si è arrivati dopo una serie di incontri con sindaci, dirigenti scolastici degli istituti superiori, sindacati del comparto scuola e di concerto con l’Ufficio scolastico provinciale.

In apertura dell’incontro c’è stato il saluto del Prefetto Maurizio Falco il quale ha sottolineato l’importanza del confronto e del dialogo con le nuove generazioni.

Per oltre due ore gli studenti, provenienti da quasi tutti i centri della provincia, hanno preso la parola per esporre le maggiori criticità dei rispettivi istituti scolastici sia sul fonte delle strutture che in riferimento alle diverse offerte formative.

Alla riunione erano presenti anche il funzionario del Settore edilizia scolastica Paolo Rotunno e il presidente della Commissione pubblica istruzione Ennio Sarracino il quale si è impegnato ad esaminare tutte le istanze raccolte per riportarle in sede di Commissione e inserirle per quanto possibile nel piano dando così risposte esaurienti.

<<La proposta che arriverà all’esame del Consiglio provinciale per poi essere trasmessa alla Regione Lazio – ha sottolineato il presidente Gerardo Stefanelli – è il risultato di un percorso partecipato e di un confronto con tutti i soggetti interessati. Il nostro obiettivo è cercare di trovare soluzione ai problemi che ci sono stati segnalati, dal nord al sud della provincia e ci stiamo impegnando per fornire non soltanto scuole sicure e agibili ma anche rispondenti a quelle che sono le richieste dal punto di vista formativo. Voglio inoltre investire in progetti di particolare interesse – ha aggiunto – quindi vi offro la disponibilità dell’ente a finanziare iniziative di un certo livello, che possano lasciare il segno>>.

Via libera agli esami per istruttori di guida, martedì l’avviso pubblico dopo 15 anni

Verrà pubblicato martedì 22 novembre sull’Albo pretorio della Provincia l’avviso pubblico relativo agli esami per il conseguimento dell’idoneità professionale per insegnanti di teoria e per istruttori di guida delle autoscuole – Anno 2022. Un passaggio importante visto che le prove verranno espletate 15 anni dopo quelle precedenti.

L’istruttore di guida può essere abilitato a svolgere esercitazioni per il conseguimento delle abilitazioni necessarie per la guida di tutti veicoli a motore e rimorchi, nonché per la loro revisione; svolgere esercitazioni per il conseguimento delle abilitazioni necessarie per la guida di tutti i veicoli a motore e rimorchi, ad eccezione dei ciclomotori e dei motocicli, nonché per la loro revisione; abilitazione per titolari di patenti B speciale, C speciale e D.

Coloro che intendono sostenere l’esame per il conseguimento dell’idoneità professionale per insegnanti di teoria e per istruttori di guida delle autoscuole o dell’estensione dell’abilitazione posseduta devono presentare apposita domanda, in bollo, utilizzando i moduli scaricabile dal sito internet della Provincia di Latina, all’indirizzo www.provincia.latina.it, alla sezione Avvisi e Bandi. Le domande di ammissione alle sessioni di esame per l’anno 2022 dovranno pervenire entro e non oltre il 20 .01.2023. Tutte le altre informazioni sono contenute nell’avviso che sarà pubblicato martedì.

<<L’aver indetto gli sami per il conseguimento dei titoli per insegnanti e istruttori di guida – commenta il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli – rappresenta il risultato di un intenso lavoro portato avanti dall’Ufficio viabilità e trasporti della Provincia e di una serie di incontri con i diretti interessati, i titolari delle scuole guida del territorio. Questa amministrazione ha fortemente voluto che le prove venissero ripristinate dopo 15 anni e oggi siamo soddisfatti di avere dato risposte concrete agli operatori>>.

“Non uno di meno”, il progetto della Provincia di Latina finanziato con 50 mila euro

L’impegno della Provincia di Latina contro il Disagio giovanile non resta vano ed anzi ottime un finanziamento e va avanti. Il progetto ‘Non uno di meno’ del quale la Provincia è capofila, con il partenariato do Latina Formazione e Lavoro ha ottenuto 50mila euro.
Il progetto ha come finalità quella di realizzare azioni strutturate ed orientate a  contrastare fenomeni di disagio coinvolgendo, in primo luogo, gli allievi inseriti nei circuiti della formazione professionale e dell’istruzione secondaria di primo grado. Partner specialistico è il Distretto socio sanitario Latina 4, quello scolastico l’istituto  Comprensivo ‘Giacomo Orzini’ mentre hanno aderito all’iniziativa i Comuni di Bassiano, Cori e Rocca Massima che provvederanno al coinvolgimento degli altri Comuni della Provincia di Latina.
L’obiettivo è quello di rispondere al grido di aiuto che stanno lanciando i giovani in età pre-adolescenziale ed adolescenziale della provincia di Latina in particolare quelli che vivono in un contesto di particolare disagio con genitori in stato di restrizione, separati ma in forte conflitto tra loro, famiglie allargate, nuclei familiari al limite della sussistenza, studenti affidati dal Tribunale dei Minori o ai Servizi sociali dei comuni della Provincia, studenti lavoratori che mantengono se stessi e un genitore, inoltre forte è la presenza di ragazzi di etnie diverse. Oltre agli elementi della dispersione scolastica nella provincia di Latina si manifesta, anche, una certa fragilità del sistema produttivo che pone con forza le problematiche occupazionali e del disagio,  relativamente ai più giovani.
“Il progetto – dice il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli – dimostra come l’ente, in questo caso attraverso la società Latina Formazione, dispone di ottime professionalità in grado di lavorare sul territorio e muoversi con azioni concrete che incidono sulla qualità della vita e rispondono a esigenze
specifiche della popolazione”.

“Anche sui rifiuti si è smesso di discutere e di decidere”

Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale: “Siamo in un vuoto di potere. La politica non esercita più il ruolo di mediazione tra sindaci e comunità”

Non ci sono gli impianti e nemmeno i siti per ospitarli, perché nessuno vuole individuarli. Intanto i cittadini pagano per un servizio inevitabilmente carente e da domani pagheranno ancora di più, pur continuando a non avere una struttura gestionale sul territorio.

Presidente Stefanelli, restiamo a guardare?

“Adesso ci sono le condizioni ideali per la tempesta perfetta. La Regione ha commissariato la Provincia, il Commissario ad acta non ha preso una decisione e nel frattempo è stato istituito con legge regionale l’Egato4, cioè l’ambito ottimale territoriale dei rifiuti. Ma istituito non vuol dire costituito, perché mancano ancora i decreti attuativi della giunta regionale. Il direttore dell’area rifiuti della Regione dice che entro le prossime settimane si farà tutto. Ma nel frattempo si lavora per fare il calcolo del peso ponderato di ciascuna città aderente all’Egato, calcolo che si farà sulla base del peso demografico di ciascun comune e del numero di impianti dei rifiuti ospitati sul territorio. Potrebbe quindi verificarsi che Aprilia avrà più peso di Latina, a meno che quando si parla di impianti non si considerino anche quelli dismessi, come le due discariche di Borgo Montello”.

Tutto questo vuol dire che siamo entrati in un vuoto decisionale ufficiale, dopo quello “di fatto”, vissuto fino a ieri grazie all’inerzia dei sindaci? Adesso chi prenderà iniziative in materia di rifiuti?

“Le decisioni che servono sono quelle riguardanti gli impianti necessari alla chiusura del ciclo integrato dei rifiuti all’interno dei confini del nostro territorio, e in questo momento c’è effettivamente un vuoto di potere. E si tenga presente che saranno i decreti attuativi regionali a stabilire come si dovrà procedere alla nomina del Consiglio Direttivo dell’Egato, composto da 4 consiglieri e un presidente che percepiranno uno stipendio. Sarà poi il Consiglio direttivo a nominare un Direttore generale e un sindaco Revisore dei conti. E l’elaborazione del piano d’ambito. Da tutto questo iter dovrà venir fuori la definizione del sistema integrato provinciale dei rifiuti”.

Insomma si riparte da zero. E tra qualche giorno, quando chiuderanno le ultime discariche del Lazio ancora in esercizio, cosa succederà?

“Posso dire che in provincia di Latina non accadrà nulla di nuovo, perché nei giorni scorsi ho ricevuto, insieme ai sindaci dei comuni pontini che conferiscono i rifiuti indifferenziati ad Aprilia, una comunicazione da Fabio Altissimi, per conto di Rida Ambiente, che ci informa di aver trovato una soluzione per trasferire i residui dei rifiuti sottoposti a Tmb in impianti extraregionali senza alcun aggravio di costi. Questo significa che i comuni non subiranno aumenti, e dunque nemmeno i cittadini. Mi pare una buona notizia”.

Siamo più di prima alla mercè dell’imprenditoria privata; stavolta ci è andata di lusso, ma nessuno può garantire che domani le cose restino le stesse. La politica non dice niente, i sindaci non parlano, ma cosa sta succedendo?

“Mai sentito un partito prendere posizione sulla questione dei rifiuti. Sono io a domandarmi dove siano finiti i partiti e con loro dove sia finito il ruolo di guida per i sindaci e per le politiche amministrative. E non è soltanto un problema di rifiuti. Prendiamo il metano: Latina è il comune capofila dell’Atm, Ambito Territoriale Minimo, e dovrebbe attivare gli stessi meccanismi previsti per la gestione dell’acquane dei rifiuti. Lei sa dove si è nascosto l’Atm? Io non lo so. Quello che vedo, è invece il fatto che le aziende che si occupano della distribuzione dell’acqua, di gas e di fibre per le comunicazioni, rompono strade, bucano marciapiedi, un giorno una e un giorno l’altra, e non c’è nessuno che si preoccupi di razionalizzare e armonizzare questi interventi. Direi che quando si scava, anziché posare un tubo e richiudere, se ne potrebbero sistemare due o tre, a disposizione di tutti gli interventi prevedibili nel medio e lungo periodo”.

Essendo questo un problema di tutti i comuni, dovrebbero essere i sindaci a cercare di fare sistema su questo tipo di situazioni. E tanto per non allontanarci dal tema di questa intervista, che verte sui rifiuti, stiamo parlando degli stessi sindaci che non sono riusciti a trovare un accordo sul sito per ospitare la discarica per i residui del Tmb.

“Proprio così. E cerco di spiegarmi meglio. Acqualatina fattura tra i 120 e i 130 milioni di euro l’anno; stando ai Pef dei comuni pontini, il valore complessivo delle fatturazioni per la gestione del servizio legato ai rifiuti è di altri 120 milioni di euro. Significa che ogni anno per queste due voci, acqua e rifiuti, vengono movimentati 250 milioni di euro, che gravano interamente sulle spalle dei cittadini. La politica potrebbe, forse dovrebbe, interrogarsi su una gestione virtuosa per trasformare queste attività in una risorsa. Se è vero che le aziende impegnate nella gestione di questi servizi sono energivore, dai consumi degli automezzi a quelli delle pompe di sollevamento, fino agli impianti di depurazione. Non è normale che si debba pagare per conferire i nostri rifiuti all’estero dove li utilizzano per produrre energia. Ma perché non lo facciamo noi?”.

Dunque nessuno parla, nessuno si confronta, nessuno lancia idee più o meno valide. Neanche alla vigilia delle elezioni regionali i partiti si sprecano a presentare programmi che prevedano interventi migliorativi per la gestione dei servizi. Eppure c’è in ballo il nostro futuro per i prossimi cinque anni.

“Dovremmo aver già cominciato a domandarci come sarà e come farà l’azienda che dovrà provvedere alla raccolta, al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti. Come si muoverà sul territorio? Con quale prospettiva, e con quale obiettivo? Tutto questo presuppone una profonda conoscenza del territorio, della popolazione e dei diversi settori nei quali un’azienda di servizi è chiamata ad intervenire. Quanta gente c’è da servire? Dove risiede? Quali sono i siti per gli impianti necessari? Dove vanno collocati per risparmiare risorse e consumi? Quali sono le strade da percorrere per gli spostamenti degli automezzi? Tutto questo backround di conoscenze, attualmente ce l’ha soltanto Acqualatina, l’azienda che ha un rapporto diretto con tutti i cittadini, che conosce gli utenti, che è in grado di sapere chi paga,quanto paga, come paga e attraverso quale banca. Il “Big data” di questa provincia è nelle mani di Acqualatina, e si tratta di un patrimonio costruito in vent’anni con i soldi dei cittadini versati con le bollette, dunque è patrimonio della comunità e dovrebbe tornare alla comunità sotto forma di multiutility a servizio del territorio”.

Dobbiamo affidare la gestione dei rifiuti ad Acqualatina oppure dobbiamo pretendere da Acqualatina la restituzione di quello che chiama “Big data”?

“Potremmo riprendere il discorso avviato da Carlo Medici sulla pubblicizzazione dell’acqua, trattare con Veolia per portare l’azienda interamente nelle mani dei comuni dell’Ato4 e farne il centro propulsore della multiutility provinciale”.

La Provincia ha appena chiesto ad Acqualatina la restituzione di 18 milioni di euro, e adesso Lei vuole riportare a casa la spa che gestisce il servizio idrico?

“Forse è più semplice di quanto si creda. Veolia ha fatto un aumento di capitale insieme alla Provincia, che si è fatta carico di anticipare le quote dei comuni, cioè i 18 milioni che ora chiediamo. Intorno a questa cifra si possono costruire diversi scenari, ma ci vuole un obiettivo, un disegno. E’ quello che chiedo alla politica: vogliamo ragionare su questi temi? Vogliamo decidere se continuare a convivere con i privati oppure no? E se vogliamo tentare la strada della ripubblicizzazione dell’acqua, facciamolo, ma preservando il patrimonio rappresentato da Acqualatina, altrimenti rischiamo di replicare la disavventura di Latina Ambiente. I partiti devono fare da camera di compensazione tra i sindaci e le comunità del territorio. Siamo in un momento molto delicato e faccio un appello tutta la politica e a chi ha la responsabilità di governo sul territorio, per avviare un confronto e un dibattito nel segno della modernità, del cambiamento e dell’innalzamento della qualità del nostro agire, per riposizionarci su uno standard effettivamente europeo”.

Si rende conto di trovarsi in un contesto avvilente dove non c’è nessun partito e neanche un amministratore pubblico che abbia l’ardire di sposare la causa di una discarica, di un impianto di biometano o di un termoinceneritore? Di quale Europa stiamo parlando?

“E’ per questo che cerco di battermi per avviare una discussione o un confronto sui temi attualissimi dell’energia e della gestione dei rifiuti. Ogni attività industriale ha un impatto ambientale, ma pare nessuno lo veda, e comunque nessuno ne parla. Quando brucia la Soas di Pomezia che danno ambientale provoca? Almeno quello corrispondente a dieci anni di attività di un termoinceneritore, con la differenza sostanziale che il danno della Soas si consuma in una settimana e non in dieci lunghi anni. E non parliamo della farmaceutica e della chimica”.

Mi pare di poter dire che quello di cui la politica di questa provincia riesce a parlare siano le candidature e gli schieramenti, il campo largo o la coalizione stretta per affrontare le elezioni di questo o quel sindaco in questo o quel comune.

“Non so darle torto. Manca chi discute, chi sceglie e chi rischia. Tutti hanno paura di imboccare una strada piuttosto che un’altra. Eppure è abbastanza chiaro a chiunque faccia politica, che i sistemi per acquisire il consenso sono soltanto un paio: pianificare e dare risposte concrete ai problemi della gente, oppure comprare il consenso attraverso le clientele”.